giovedì 29 dicembre 2011

Prime impressioni

20 giorni di Sydney e troppe cose da scoprire e capire. Forse è normale. La città è immensa, vive di un centro il Central Business District o CBD, formato principalmente da una decina di strade su cui sono parcheggiati grattacieli di ogni dimensione, e centinaia di quartieri, i suburbs, che man mano ci allontaniamo dal centro diventano sempre più villaggi a parte.
Ok, la lezione di geografia per oggi è finita. Tutto l'insieme è per il momento un bello spettacolo.
Quello che ti accorgi fin da subito è l'immensa multiculturalità, che si, accompagna ogni grande città, ma che qui sembra aver trovato la sua reale dimensione.
Ti trovi circondato da persone di ogni parte del globo, in quest'immenso melting pot razziale, in cui anche io da italiano faccio la mia parte. 
Ti accorgi anche che qui è tutto più dinamico, reattivo e forse semplice. In una giornata ad esempio ti puoi confrontare facilmente con altre persone, magari prendendo spunto da altre esperienze, per cercare di costruirti la tua. Il contatto umano è più semplice, nonostante sia spesso e volentieri superficiale e fine al momento stesso.
Te lo accorgi anche grazie a giornate come quella di pochi giorni fa. Sono uscito di casa solo per comprare delle cuffie per il mio ipod (quelle grosse, da dj, solo per fare un po' il figo!), e mi son ritrovato prima ad un pub, poi ad una festa sul Darling Harbour, con bagno in piscina, dove comunque senza costume e asciugamano, non potevo dire di no, ed infine una volta rientrato a casa a parlare fino a tarda notte con Edyta, ragazza polacca che vive nella mia stessa abitazione, stranamente, di argomenti seri come vita, tradizioni e cultura.
E' strano, non è niente di concreto, non è niente di speciale, ma è piacevole, anche condividere questi momenti con gente che non avresti mai pensato di conoscere. Alla prossima!

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