lunedì 30 aprile 2012

Chi cerca trova. Nel frattempo vango per "passione".


Se avete intenzione di venire in estate in Australia e ne sentite parlare come una nazione soleggiata in cui -si- può piovere, ma non poi così tanto, diffidate.
Se avete intenzione di venire in Australia e sentite dire qualcosa a riguardo della facilità di trovare un impiego in una farm, diffidate.
Spieghiamo.
Non sono un tipo da mare e da onde, ma rimane il fatto che questa è stata l'estate australiana più fredda e piovosa degli ultimi 50 anni, parola di metereologi. Lasciando Sydney speravo di lasciare il freschetto autunnale che stava arrivando, sostituendolo con un sole sparato in viso -alla faccia del buco dell'ozono sopra il continente- e invece nisba.
I quattro-cinque giorni di viaggio tra Sydney e Brisbane, ce li siam sparati sotto nuvole improvvisi acquazzoni e qualche pomeriggio di luce.
In ogni caso sono stati i giorni dei primi chilometri sulle strade australiane, con il volante a destra, ma guidando sul lato sinistro della strada, le prime nottate a dormire in macchina. Strano effetto. Nuovo.
Sono stati anche i primi giorni di ricerca lavoro. Si, quello che sembrava così facile e scontato ad ottenere, quello che tutti trovano facilmente, il raccoglitore di frutta o verdure. Tutti tranne me. No, oddio ce ne tanti nella mia stessa situazione. Il south Queensland è saturo di persone che sono disposte a fare questo tipo di lavori, tutti ragazzi provenienti da paesi stranieri, ed il lavoro sembra non coprire tutte le richieste. Insomma, sarà la stagione, saranno le troppe persone che ricercano, ma noi giriamo di villaggio in villaggio, setacciando punti informazione e bussando alla porta anche di farmer, ottenendo solamente un misero impiego come raccogli pomodorini. Non male per iniziare. Peccato che sia sottopagato e non tutti i giorni.
La 'svolta' si chiama wwoofing. Più che svolta è un tappabuchi. Lavori 4 ore al giorno, per una famiglia che ti fa da mangiare e ti da una stanza per dormire. La nostra è a Pomona in Queensland e per fortuna è gentilissima. Nix australiano, ingegnere in pensione, Rita belga, infermiera e Cedric il figlio sono i personaggi principali. Si accodano a loro Bruno e Charlie, coppia di cani che non smettono mai di giocare. La loro è una proprietà di tre ettari dove ogni giorno c'è da fare qualcosa, dal giardinaggio, a tagliare legna, a scavare buche per tubature. Inoltre la mattina a colazione mi godo anche lo spettacolo dei pappagalli colorati che vengono a sbeccuzzare i semi su una ciotola messa fuori in veranda.
La cosa bella è che in questo modo entri in contatto maggiormente con la cultura del luogo, conoscendone in parte abitudini e magari anche problemi. L'impressione che maggiormente ti colpisce è come queste persone vivino la loro vita in modo rilassato. Scoprendo e scavando a poco a poco, ti rendi conto invece di come anche qui ci sono problemi ad esempio che riguardano il lavoro. Rita stessa, lavorando solo 4 giorni a settimana, deve inventarsi un business, nel suo caso vestiti, che produce e rivende su internet, il tutto per rientrare nel budget, o perlomeno nel budget dello stile di vita che vogliono mantenere. Ti rendi conto di come il ritmo di vita è comunque totalmente differente, così come le necessità. Alle 6 di mattina sveglia -noi un po' più tardi- e alle 6.30 di sera cena. Roba che quando lavi i piatti e vedi che sono le 7.30, sapendo che non avrai niente da fare per le ore successive, vorresti prendere l'ultima padella lavata e tiratela in testa.
La cosa brutta infatti è che il tutto dopo un po' può risultare noioso, inoltre non viaggi e non guadagni. Ti sembra di perdere il tuo tempo. In questo stallo, butto troppe volte i miei pensieri, anche perchè tempo per pensare ce n'ho abbastanza! Mi domando se stia facendo la cosa giusta, se il viaggio stia prendendo la piega voluta, se ne valga realmente la pena o se riuscirò in quello che ho intenzione di fare. Il countryside australiano mi ha mostrato i primi artigli, quelli che volendo erano rimasti abbastanza coperti nella Sydney in cui sono atterrato. Ma la vita da 'pellegrino' continua, per adesso. :)
P.S. Per la prima volta nella mia vita ho fatto autostop. Ma non chiedendolo, ma offrendolo, forse al più strano tipo della zona, un ragazzo australiano che voleva un passaggio per circa una ventina di chilometri, fino a Kilcoy, tant'è che Nicolas, alla guida in quel momento, ha deciso di fermarsi a raccattarlo con mio gran stupore. In macchina abbiamo tentato di capire qualcosa di quello che diceva ma il massimo che abbiamo ottenuto è stato comprendere dove voleva andare. Vabbé, con il prossimo faremo di meglio.

martedì 10 aprile 2012

Cambiamento sottopelle

Domanda: un viaggio come questo, un viaggio in cui decidi di stare lontano da i tuoi affetti e le persone che conosci da una vita, ti cambia? Non cerco la risposta in termini di divenire migliore o peggiore, ma solo nel fatto di cambiarti o meno. Risposta: Si.
Realizzo non aver fatto niente di così speciale a lasciare l'Italia per approdare in Australia, dal momento che qua è pieno di gente che ha fatto questa scelta. Migliaia di ragazzi e ragazze. Non faccio parte della schiera di persone che sfugge da un paese in crisi - anche se lo è - sputando sull'Italia stessa una volta raggiunta la sua nuova destinazione.
Ho semplicemente voluto provare a vivere una nuova esperienza. Un'esperienza che però, ti stravolge la testa ed in cui rischi di non riprendere il tuo vecchio binario. Anzi, che te ne mette a disposizione cento nuovi di zecca, pronti per farsi scegliere.
Dico tutto questo mentre sono a un terzo del mio tempo che per ora mi è permesso di trascorrere -causa visto- in questa terra. Ma è veramente qualcosa che ti preme nel cervello. E te non puoi fare a meno di ascoltarla.
Cambia il tuo modo di pensare. Cambia il tuo modo di essere. Cambiano le tue preoccupazioni. Cambiano le tue stesse idee. Cambiano i tuoi obiettivi e il modo di raggiungerli.
Cerco un po' di musica da mettere nel lettore. Servirà presto per accompagnare il mio viaggio. Quello che mi aspetta dal sabato prossimo quando, infine, lascerò questa città che mi ha dato e mi ha fatto scoprire tanto.
Dagli innumerevoli servizi pubblici al servizio del cittadino fino alla generale disponibilità e gentilezza degli abitanti che ti aiutano appena ti vedono in difficoltà -a parte quando ti devi soffiare il naso e non hai un fazzoletto-.
Da quartieri dove la vita scorre rilassata, con una massiccia presenza di surfer come Bondi o Manly fino ai suggestivi suburb interni come Darlinghurst o Surry Hills con i numerosi café, ristoranti e un melting pot di persone non convenzionali, passando per Kings Cross squallido ed elegante allo stesso tempo, ma pieno di moribondi 24 ore su 24. 7 giorni su 7.
Dalle incantevoli spiagge e baie sovrastate da scogliere a picco sull'oceano, fino alle bellezze femminili di tutte le etnie, che ti passano davanti agli occhi ogni secondo.
Ma soprattutto a quelle forti amicizie costruite -quelle che si contano sulle dita di una mano- le vicende e i momenti passati, e che speri un giorno di poter ritrovare, anche solo per pochi giorni.
Iniziare a viaggiare, forse ti porterà a voler continuare a farlo per un bel periodo della tua vita. Un baco che devi assecondare ma controllare, senza rimanerne troppo dipendente. Forse é questo il cambiamento più grande.

Un viaggio da preparare

Un viaggio in Australia, non è un viaggio, se non porti il tuo culo negli sconfinati luoghi di tutte le regioni, anche quelle più difficili da raggiungere, viste le distanze abissali. Almeno per come la vedo.
Una delle decisioni che mi ha spinto a venire fin qua é anche quella di poter scoprire una natura e luoghi che nella mia terra di origine non posso trovare.
Ricordo lucidamente, quando dall'Italia leggendo blog di viaggiatori, invidiavo questi ragazzi che descrivevano le loro avventurure in maniera più o meno dettagliata. E' stata per me una sorta di starter. Ai blog, sono seguiti racconti di viaggio, esperienze personali, aneddoti di alcuni amici.
Adesso, eccomi qua. Pronto ad affrontare il mio.
Tutti sanno che per viaggiare servono i soldi. Non tutti sanno che in Australia, un metodo per viaggiare contenendo le spese, é quello di risparmiare denaro nella tua vita in città, sfruttando un lavoro che ti permette di vivere decentemente mettendo comunque da parte un buon gruzzolo -ricordo che non è il mio caso- , oppure lavorare in fattorie, allevamenti, facendo raccolta frutta, raccogliendo delle perle o addirittura lavorando nel settore minerario.
Tendenzialmente questi lavori sono regolamentati dal governo, il quale in accordo con quello italiano ha stipulato un patto. Se un italiano, in Australia con un visto Working Holiday Visa (WHV) - é il mio caso- decide e compie 88 giorni di questo tipo di lavori, ha la possibilità di ottenere un visto WHV per un ulteriore anno.
L'opzione lavoro in farm permette, di realizzare un'esperienza che molti potranno non concepire, ma che se presa come una piccola parentesi di vita, può solo arricchirti ed allo stesso tempo procurarti quei soldi con cui avrai modo di scoprire quello che tu definirai il tuo viaggio.
Passando all'azione.
Passo primo: per affrontare un viaggio così, hai bisogno di un po' di compagnia sia per motivi sociali, -dovrai parlare con qualcuno!- sia per motivi di abbattimento dei costi iniziale. Problema: nessuno dei miei amici era disposto o aveva il tempo o la necessità di sviluppare un viaggio come lo intendevo io. Soluzione: Gumtree. Questo è un website dove puoi trovare da tavole da surf a nuovi lavori, da case per affittare a materassi. Su gumtree ho trovato anche il travel partner. Nicolas, francese.
Passo secondo: trovare un mezzo di locomozione valido. E' una spesa importante e un terno al lotto allo stesso tempo. Come c'è chi ha comprato un van e non ha avuto nessun tipo di problema, c'è anche chi l'ha comprato e dopo poco li ha piantati. Ma lo preferisco di gran lunga al muoversi per mezzi pubblici. Rischi qualcosa in più, ma devi avere libertà di movimento. Alla fine ci siamo orientati su un Mitsubishi Pajero 4x4 con letto interno, tenda da campeggio da 4 persone a disposizione sul tettino e altre cianfrusaglie che spero possano tornare utili. Il proprietario era un giovane e simpatico tedesco, Jewgeni, che meticolosamente, c'ha spiegato tutti i dettagli relativi al mezzo e con cura ci ha chiarito ogni eventuale dubbio, sia della macchina, sia burocratico. C'è da dire che se mai mi ritroverò nell'outback con il radiatore andato, sarò nella merda comunque. Ma di quella alta.
Passo terzo: partire con una direzione o con un'idea, almeno. La nostra è stata quella di salire verso la East Coast, -cercando di seguire il caldo, che pian piano sta lasciando Sydney- fino a Brisbane in 4-5 giorni e iniziare a lavorare, non troppo lontano -150 km- in una farm che ci ha promesso un impiego come raccoglitori di fragole. Se non cambia niente sarà la nostra prima tappa. Divideremo questi primi chilometri con altre due ragazze italiane, agganciate su gumtree al solito modo. Io non so nemmeno chi sono, ma da una parte, è anche il suo bello!
La vita agricola-turistica è alle porte!

mercoledì 4 aprile 2012

La casa e i suoi abitanti

La Mansion in Potts Point, mi ha rapito il cuore fin dalla prima volta che ci sono entrato. La Mansion è la mia casa australiana.
Non c'è cosa migliore di condividere una casa con degli ottimi flatmate che dopo più di un mese e mezzo che abito qua, mi divertirò a descrivere un po'. Ironicamente.

Luke: Australiano, 23 anni cresciuto fuori città ma a Sydney per lavoro. Personal trainer in palestra, il fisico da bodybuilder non gli manca. Anzi, assomiglia di più ad un Juri Chechi. Amante delle proteine, come lo dimostra il fatto che una volta c'ha addirittura inzuppato il cono gelato, con conseguente risata delle persone presenti in cucina, e militare modello in Call of Duty. Quando rientro in casa sento rumore di granate, kalashnikov e più ne ha più ne metta, non mi preoccupo, è Luke che si sta divertendo.

Marc: Spagnolo, 26 anni, cresciuto in Barcellona da una famiglia di supporter blaugrana, così come lui stesso. Amante dei mafia films, e quindi sotto sotto, come mi ha confidato anche della lingua italiana, che provo ogni tanto a insegnargli, Marc studia non so bene cosa e lavora come barman al Golden Sheaf, un discopub in Edgecliff, insieme a Gabi altra coinquilna. Buono come il pane, soprattutto verso i miei primi piatti, di cui sempre ne elogia il sapore, nasconde come ogni spagnolo un lato oscuro, insomma non tanto oscuro. La pazzia. Tanto per fare un esempio, insieme a Sergio ha comprato un terrario -su ebay- in cui far vivere ragni, lucertole, coackroaches e qualsiasi altro essere che si può trovare nei pressi di casa. Purtroppo causa i suoi molti impegni serali non ho passato molte serate in sua compagnia, ad esempio in discoclub, ma Sergio stesso mi ha assicurato che è un personaggio bizzarro, e c'è da credergli.

Gabi: Australiana, 23 anni. E' la manager della casa. Persona squisita. Sempre pronta ad inserirti e darti una mano. Pensa che neppure dopo due settimane, ho passato una giornata al mare con lei e suo padre venuto a trovarla da fuori città a sorpresa. Spesse volte compagna di colazioni-pranzo mattutine, in cui mi offre il caffè preparato con la macina chicchi manuale. Capelli corti, piercing al naso e amante della musica, hip-hop australiano e dei viaggi come dimostrano i suoi 6 mesi passati in Sudamerica e che ogni tanto mi faccio raccontare.

Steve: Australiano, 20-25 anni. Immaginate un australiano, il classico, biondo, occhi azzurri, scalzo, surfer, con qualche tatuaggio e il cappellino con la tesa all'indietro. Ecco Steve. Vive temporaneamente in casa al posto della sua sorella, in Costarica -viaggiano 'sti australiani- Lavora nel settore gardening e landscaping. Caratteristica personale, latin lover dedito a Subway.

Emily: Australiana, 26 anni. L'altra ragazza di casa, altra sorella di Steve. Bionda, vegetariana, incline e appassionata per il fisico e per la corsa. Squisita e disponibile al pari di Gabi, è sempre pronta ad invitarti in varie occasioni in cui esce con le sue amiche, così come mi è capitato per Mardi Gras dove sono andato insieme a lei ad una festa in casa dove erano presenti solo Aussie, e me a rappresentare il resto del mondo. Le ultime tre settimane non è stata in casa, purtoppo. A sostituirla per questo lasso di tempo è stata una sua amica di New York, di cui non conosco il nome poichè è sempre stata segregata in camera, se non una volta che l'ho beccata in cucina e dove ha iniziato a sparare a zero sugli States, e sulla sua fragilità sanitaria.

Sergio: Spagnolo, 31 anni. Chi l'avrebbe mai detto che un tipo che potrebbe andare direttamente a fare il tronista a Uomini e Donne, o che ama l'Italia perchè c'è Armani, Dolce & Gabbana, Gucci e compagnia bella, sarebbe potuto divenire la persona con cui ho più legato in questi quattro mesi. Dietro questa sua maschera, per cui lo chiamo sempre e comunque "la vergona della Spagna" si nasconde una persona si, che da un po' troppa importanza all'estetica ed al fisico -da buon Mr. Pacha Ibiza 2011, come lui stesso si vanta e si ricorda- ma allo stesso tempo serio -con gli amici- con le donne è un miserabile bugiardo, come lui stesso ritiene, con cui ti puoi parlare di tutto, pur pensandola diversamente su come dover impostare la vita. E la persona che mi ha proposto di venire ad abitare in questa casa e che ho conosciuto all'interno della scuola. E' la persona con cui ho condiviso serate, preparazione di pranzi e cene con continui sfottò nazionalistici, e altre strane situazioni. E' di certo una persona con cui penso di mantenere rapporti e se capiterà andrò a trovare per le spiaggie di Maiorca, dove è diretto per fare la stagione estiva.

Binoy: Indiano, ? anni. In ogni casa serve la voce fuori dal coro. In questa è rappresentata da lui. Praticamente visto 5-6 volte in tutta la mia permanenza. Mi ha accolto dopo circa 2 settimane rubandomi una parte di tortellini dal frigo, unica razzia nei miei confronti. Non ha particolari rapporti con nessuno in casa se non con Gabi, pur essendo uno dei veterani, poichè da più tempo che vive qua. Caratteristica personale: bastardamente disordinato e al contempo sporco.

Questi sono gli abitanti di 2 Rockwell Crescent. Casa che mi ha accolto e che lascerò presto, per affrontare una nuova avventura. Ma se mai un giorno tornerò a Sydney, sarà il primo posto in cui chiederò un letto!