giovedì 17 maggio 2012

Love is in the Ayr. Insomma mica troppa.


Qui Ayr, North Queensland.
Se la lunghezza di un post esprimesse il buon umore, quest'inchiostro potrebbe essere già abbastanza.
Sto scrivendo su carta, quella "preziosa" che la mia amica Berta, spagnola, conosciuta a Sydney, mi ha regalato sottoforma di diario/notes book, sapendo che non avrei potuto tenere il blog aggiornato, causa assenza non sporadica di connessioni internet.
Abbiamo terminato la nostra esperienza a Pomona, conoscendo in parte la vita di una famiglia australiana, tagliando legna, pitturando case, ripulendo alberi di banane - ho scoperto che un piccolo albero in sei mesi può crescere più di un metro - e soprattutto combattendo flotte armate di formiche, che ogni mattina avevi il "piacere" di osservare, mentre si facevano scorpacciate di briciole, che rimanevano come ignare prede, su acquaio o pavimento o entravano direttamente per la via principale, quella della credenza. Una lotta impari, anche se ogni mattina decimavavamo la loro popolazione, loro, la volta dopo si presentavano con il coltello tra i denti e più in gamba di prima.
La nostra ultima cena in casa è combaciata con un evento a sorpresa: Jonathan, uno dei due figli, ha introdotto alla sua famiglia la sua nuova fidanzata, Jenny. La tavolata è composta dalla nuova giovane coppia nel ruolo di nuova giovane coppia, Nix e Rita nel ruolo di genitori, Cedric nel ruolo di fratello maggiore ed infine Paolo e Nicolas, comparse europee nel ruolo di imparzialissimi giudici, con l'arduo compito di decidere le sorti della nuova coppia, un po' come nel colosseo romano, gli imperatori decidevano con il loro pollice, le sorti dei gladiatori dell'arena. Come l'uomo del monte, abbiamo detto si, e la cena è filata liscia. Alle 7.30 avevamo finito. Perchè qui si inizia presto: 6/6.30 sei già a muovere le mascelle.
Da Pomona ci dirigiamo a nord. 1000 chilometri di speranza, non ripagata per arrivare più o meno dove sono adesso. Nel mezzo escursioni esagerate, come quelle in Fraser Island, una lingua di sola sabbia, con i suoi 100 e più chilometri da esplorare in 4x4 tra laghi e oceano non balneabile causa massiccia presenza di squali ed Eungella National Park ad ovest di Mackay tratto di foresta pluviale incontaminata, così tanto che per infettarla un po' il nostro Pajero ha pensato bene di fare fiamme e fuochi d'artificio dal cofano, prontamente spente dalle nostre cisterne d'acqua che ci portiamo dietro. Siamo ripartiti, comunque.
La strada che ti passa davanti, ti spara troppo, troppo verde. Mucche e cavalli che pascolano ogni dove, campi di canna da zucchero, come si dovesse produrre in Australia tutto il dolcificante per la popolazione terrestre che per una aliena. Ad affascinare il paesaggio, ci pensano i tanti alberi che nati e messi a caso, che osservi e scorgi per chilometri. Senza che nessuno gli abbia piantati li, in fila pronti per essere utilizzati come carta o legna da ardere.
On the road ti confronti con le decine di camion che in barba alla distanza di sicurezza, quasi ti spingono e ti superano appena possono, forti dei loro 30 metri e più di lunghezza. E questi son piccoli in confronto con quelli che puoi trovare nell'arido e rosso deserto. Così dicono.
Non vi parlo di come procede la ricerca lavoro. Non sono pronto. Il problema in breve è la mafia che è stata creata tra i farmer e gli ostelli che danno lavoro. Se alloggi in un ostello, forse dopo un paio di settimane hai un lavoro, altrimenti niente. Questo in tutto il Queensland. Appurato. In tutto ciò gli ostelli sono pieni, come le mie scatole. Aspettare per poter lavorare, aspettare per poter viaggiare. Mia mamma mi apostrofa dicendo: "T'è andata troppo bene a Sydney, aspettati un po' di problemi". Deh! L'ha chiamati per direttissima!
Ok, la vita va presa come viene, ma qui sinceramente non so che cosa farò domani o forse oggi pomeriggio. Senza tormentarmi troppo dovrei pensare che la vita è davvero l'insieme di cose che ti capitano mentre ti stai preoccupando di altre. Ma è un mantra difficile da applicare. Mah, chiederò informazioni a Berta che m'è l'ha scritto sulla prima pagina del mio nuovo compagno di viaggio.
Alla prossima, chissà quando e chissà dove. Passo e chiudo.