martedì 25 settembre 2012

Prendiamo un passaggio


Kimberly Klub. Backpackers hostel. Broome, Western Australia. Location non prevista, ma va bene così.
Viaggiando da solo, senza rigide tabelle di marcia da rispettare, mi son trovato con (forse) più tempo a disposizione per rientrare a Sydney, che mi son detto "perchè non arrivare a Broome, in molti me ne han parlato bene, se riesco a trovare un passaggio ci vado". Fatto.
Muoversi in Australia, è relativamente semplice e modi per farlo ce ne sono in quantità industriali. Si passa dal viaggio in aereo che ti permette di tagliare in brandelli la terra ed arrivare in città distanti 5000 km in meno di un giorno (non è che mi ecciti poi più di tanto), spostarsi in treno, davvero poco comune, vista il vasto territorio e tratti non troppo coperti, viaggio in bus, grandi compagnie che permettono di spostarti abbastanza velocemente senza però farti battere i piedi in terra se non nelle angoscianti pause in anonime stazioni di servizio o roadhouse se il percorso si snoda attraverso villaggi più remoti, oppure viaggiando avendo a disposizione un proprio veicolo, sia comprato che noleggiato.
Ma non finisce certo qui. Puoi sempre chiedere passaggi in autostop, rischiando però di ritrovarti ad aspettare il passaggio successivo insieme ad una mandria di mucche nel pieno outback, perchè magari chi il passaggio te lo ha dato non vuole arrivare in grandi centri abitati o turistici, oppure puoi affidarti ai vari siti internet come gumtree.au, cosaets.au o alle numerose bacheche con annunci di ricerca compagni di viaggio in ostelli e perchè no, centri commerciali.
Esistono pure le relocation. In breve, devi riportare un mezzo che qualcun altro ha noleggiato, perchè serve in un'altra città, che non è quella in cui è adesso. Magari tu vuoi andare proprio dove il campervan deve essere depositato nuovamente e te becchi due piccioni con una fava. Tempo limitato ma costi ridottissimi, visto che ti viene rimborsata quasi la totalità del carburante utilizzato.
Per quanto mi riguarda ho viaggiato da Cairns fino a Darwin in compagnia di tre miei amici. Claudio, italiano di Milano, Niklas e Anton svedesi di Hassela. Inutile dire quanto sia più vivo e divertente un viaggio in maccchina con persone che conosci e con cui ricorderai per una vita intera questa esperienza condivisa. Bello perchè, ti racconti aneddoti mentre campeggi all'aperto la sera sotto un cielo tempestato di stelle, racconti storie di quello che si è fatto di quel che si vuole fare, di vita passata, trovando cose in comune. Si ha da imparare e conoscere qualcosa da tutti. Nessuno escluso. Adesso loro sono in Darwin alla ricerca di un lavoro nelle farm di mango, gli mando un altro in bocca al lupo virtuale!
Da Darwin a Broome ho invece preso un passaggio da una coppia francese di Grenoble, che ho contattato su gumtree appunto, Yannick e Aurelie. Come me ha preso un passaggio anche Nadine, tedesca di Berlino. I transalpini hanno preso un anno di gap dai loro lavori decidendo di partire in un'avventura intorno al globo. Atterrati in Cina, passati per la Mongolia e l'Indonesia ed arrivati a Darwin, a farsi i suoi tre mesi in the land down under, per poi proseguire in Nouva Zelanda, Sud America e terminare in Messico. Padroni anch'essi di un blog di viaggio, magari con più foto del mio, ci siamo scambiati anche l'indirizzo, ve lo linko, visto che sarò probabilmente inserito in uno dei loro video che in ogni nazione producono. http://puravida-trip.blogspot.fr/
In fin dei conti, viaggiare conoscendo persone, è poroprio una delle cose fighe dell'Australia. Australia è affascinante anche per questa opportunità, posti belli è pieno il mondo ma nazioni dove puoi procedere la visita villaggio per villaggio ce ne sono poche è l'Australia è una di queste. Potrai essere più o meno fortunato, magari caratterialmente non avrai troppo da scambiare a volte con le persone con cui viaggi, ma il rispetto e la fiducia reciproca che ho incontrato fino ad adesso, è una spinta positiva esagerata. Tutti son qui per viaggiare, e tutti ci si aiuta a vicenda. Le mele marce che ho trovato fino ad ora, le conto su mezza mano.
L'Australia è una terra con una natura imbarazzante e forse unica nel suo genere, adesso che sto iniziando a vederne un po' di più, ma ha un grande difetto. Un difetto che la mia Italia proprio non ha. La monotonia. Qui puoi viaggiare per 2000 km senza che il territorio faccia una piega. Quasi come corressimo su un tapirulan. Poi però, vedi un' alba o un tramonto e rimani con la bava alla bocca. Pro e contro.
L'Australia è fatta proprio per viaggiare in 4 ruote, con le sue aree di sosta organizzate, dove seppur nel mezzo del niente non manca la carta igienica nelle toilette.
L'Australiani sono dei geni del marketing e stanno vendendo bene la bellezza della loro terra. Anche dove non ci sarebbe niente da vedere. Organizzano tour per vedere i coccodrilli all'interno di cabine di vetro, oppure per farsi dare in braccio koala, serpenti ed anche baby coccodrilli, organizzano escursioni in barca per pescare barramundi. Chiedendo fior fior di dollaroni. Finchè trovano turisti lobotomizzati buon per loro. Ecco in Italia non saremmo capaci, sarebbe una situazione che non si verrebbe mai a verificare. Non so se forse perchè siamo più furbi o più scemi. Ma vorrei vedere chi andrebbe a farsi un giro nel Padule di Fucecchio (che vergogna non ci sono mai stato pur abitandoci vicino) se gli venissero chiesti 100 euro. Ebbene qui, son sicuro che certi australiani sarebbero disposti a farlo. Forse siam più furbi.
Viaggiando e conoscendo persone vedi anche come e quanto manca la propria terra a chi ha deciso di rimanerne fuori per lungo periodo di tempo. Generalmente i latini, tendono a fare paragoni su tutto. Dal cibo ai luoghi, dai prezzi alle regole. Celando spesso una voglia di tornare ed un maggior senso di appartenenza.
Differente è il pensiero comune di molti nord europei, insomma dai crucchi in su, includendoci anche il Regno Unito. Loro stan bene qua, sono poco intenzionati a tornare nella loro patria anche se poi arriverà il giorno, ma tendono a prolungare il più possibile la loro permanenza. E' una cosa, che se ti sforzi un po' puoi capire. In fin dei conti in nazioni come l'Italia, la Spagna, la Francia, c'è un bel clima per quasi tutto l'anno, sei in mezzo a persone solari, circondato da buon cibo una cultura viva e meravigliose città da vedere e campagne da visitare. Agli altri, cosa gli deve mancare di casa loro: i - 15/20°C invernali? I prodotti tipici della cucina? La Porta di Brandeburgo? Facile da capire adesso.
Quanto a me, pur avendo molti altri giri da fare e poco meno di due mesi per prendermi l'aereo che mi riporterà nella madre patria, mi sta venendo un po' di curiosità di vedere come si sono evolute le cose li dove vivo, dove ho lasciato i miei vecchi amici e la mia famiglia. Forse perchè so già di tornare nuovamente in Australia prossimamente, ma spesso penso a come potrà essere strano il mio rientro.
Però prima fatemi fare ancora per un po' il gypsy, senza casa, assaporando albe e tramonti, con il vento in faccia, conoscendo qualche altra nuova vita, dormendo in tenda senza materasso, sacco a pelo e via, svegliato dal cinguettio assordante dei centinaia di uccelli che popolano l'aria. Oddio, quelli rompono un po' le scatole a dirla tutta.