giovedì 29 dicembre 2011

TeNnologia e consumo

Partiamo da questa condizione. Qui il più stronzo ha un iphone, quello un po' meno, ma solo un poco, ti sbatte sotto il naso il suo ipad. Ogni momento è buono per farti sentire una mezzasega, quando ad esempio anche in bus, la nonnina davanti a te, impugna il dispositivo di turno per passare il suo tempo tra una fermata e l'altra. Chiunque, tra forestieri e autoctoni, è attrezzato bene teNnologicamente parlando.
Non ho avuto a che fare con molti australiani da quando sono arrivato. Si, ci sono (cazzo sono in Australia!), li osservi ma è difficile entrarci in contatto, causa difficoltà comunicative e anche perchè sostanzialmente loro, non hanno quella voglia di star ascoltare l'immigrato di turno che viene qui, per fare chissà cosa. Li vedi spesso e comunque collegati al loro account facebook, sul loro ipad, a controllare notifiche, foto e via dicendo. Qui l'essere sempre connessi è veramente un must.
Da grande metropoli che si rispetti, Sydney, prescinde anche dall'immensa quantità, qualità e diversità di cibi che ritrovi nei numerosissimi fastfood, bar e tutto quello che un uomo può voler ingerire. Non sto scherzando: immaginate una strada piena di queste insegne, di queste luci colorate con su scritto cafè, kebab, seafoods, bistrò. Credetemi non sarà mai come quella che avete pensato. Anche perchè qui OGNI strada è così. Sembra che le case siano vendute senza cucina, da quanto cibo viene proclamato nelle strade. Non avevo visto mai niente di simile.
E ovviamente, molti di questi traboccano di persone. La ricchezza del cittadino, la vedi in molti frangenti, una ricchezza compresa a pieno da chi fabbrica denaro. In centro ci sono centri commerciali da capogiro. Il Westfield a Bondi Junction, è un affare da 5 piani, dove ti perdi, ma realmente. Ed è uno dei tanti. Lo so, perchè nel tentativo di trovare il Coles, un supermercato stile Coop (niente shopping sfrenato per me, mi dispiace) mi sono smarrito. Ad ogni piano c'è un grosso touch screen che ti permette di localizzare lo store che stai cercando e il percorso come arrivarci. Ecco io l'ho utilizzato per trovare l'uscita!
Questa ricchezza media, sfocia in un imbarazzante menefreghismo ambientale. Le strade sono sempre pulite e ordinate, non è questo il punto. Il fatto è che in Australia creano, veramente, ma veramente troppa immondizia. L'arte esiste anche qua, ed è quella dello spreco. Lo capisci quando al supermarket, ti imbustano gentilmente la spesa, utilizzando un sacchetto per 3-4 pezzi, non di più. Oggi mi hanno imbustato il pane a parte, in unico sacchetto! E te li a dirgli: just one bag, please.
Ok, per quel che ho visto, saranno superficiali, saranno consumisti, vorranno stare per i fatti loro. Ma hanno anche un grandissimi pregi. Quello di essere onesti, cordiali e SEMPRE, sottolineo sempre, disposti a darti una mano. Quasi un controsenso ma è così. Mi è capitato spesso e volentieri di essere aiutato da una persona del luogo. Cito solo due situazioni, con cui chiudo il post. La prima: piove, sono alla ricerca di quella che sarà poi la mia casa. Il mio ombrello è rotto, e chiedo informazioni sull'indirizzo ad una signora, indaffarata. Lei, non solo mi da il suo ombrello, ma si sbatte con me per trovare l'abitazione accompagnandomi con la sua macchina fino alla destinazione. Ha speso una sua mezz'ora per me. Impensabile in Italia.
Altra situazione: terzo giorno in città. Stato confusionale. La mia amica Alessandra, torinese conosciuta in aereo verso Sydney, si accorge di aver perso il suo telefono (Samsung Galaxy next) in monorail. Dopo numerose chiamate al suo numero, mi risponde un uomo, che mi spiega di aver rintracciato il cellulare e lo consegnerà alla stazione più vicina, a noi! Risultato: telefono salvo. Senso civico spaventoso. Mi sarei comportato anch'io così, però fa sempre un cert'effetto. Forse perchè non era un ipad. E chi lo vuole il samsung qui. :)

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