venerdì 10 febbraio 2012

Curiosità o normalità?

Due mesi. Mancanza di casa: zero. Certo, genitori e amici a parte, ma sinceramente con il computer e skype il mondo è davvero molto più piccolo di quello che è. 
Due mesi volati. Gli occhi si sono già abituati a percepire come normali, immensi spazi verdi cittadini, campi di rugby, cricket, basket, ippodromi e tennis court in mezzo alla città, piscine sotterranee e parchi sconfinati, il tutto sembra scontato. Ma non lo è.
Ti sembra quasi normale vivere in una Sydney dove l'età media cittadina è di 37 anni, ed è ulteriormente abbassata da i numerosi studenti/turisti. Ma non lo è.
Ti sembra quasi normale poter parlare con qualsiasi tipo di persona, in qualsiasi occasione senza rischiare di essere preso per uno strano soggetto da cui prendere le distanze. Ma, forse, non lo è.
In Sydney puoi trovare artisti di strada sovvenzionati dal governo, centri di riabilitazione come il "centro del buco" a Kings Cross dove a spese del comune i tossicodipendenti possono drogarsi a piacimento, sotto il controllo delle autorità che dovrebbero garantirne sia una diminuizione dello spaccio, sia una più certa disintossicazione. Città da i due volti. Puoi anche trovare qualche buzzurro con catene al collo, uscito da qualche film gangster con tatuato "I'm a criminal" sul petto. Visto con i miei occhi, non così per dire. Tutto il mondo è paese.
Puoi trovare quasi tutto. Tranne il sole in quest'estate balorda. Bianco come quando sono arrivato, Lunedì prossimo, effettuo il cambio di accomodation. Singola in Potts Point, bel quartiere poco sopra Kings Cross, ad un prezzo stracciato per la media cittadina. Non ho l'armadio, ma ho un balcone che da sulla strada. No problema, son nato per arrangiarmi!

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